Arena

Per gli scambi di opinioni con annessi colpi bassi

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  1. selerian
     
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    Ok, come proposto da qualcuno porto qui la discussione iniziata riguardo alle forme della critica - copio-incollo il mio intervento, quello a cui rispondo è quotato pressoché per intero.

    ***

    Fantastico! Un pò di sangue, finalmente! Scusate se rispondo un pò di fretta, domani ho compito - passerò a finire l'opera quando ho più tempo, al peggio.


    CITAZIONE
    Dunque, tu smentisci il primo punto dicendo che i critici non saprebbero fare nulla di ciò che criticano. Bene, sinceramente per me questo equivale a un "posso farlo perchè lo fanno altri", che non mi pare una motivazione particolarmente valida. Ho forse detto che ho simpatia per i critici? Infatti trovo che in questi ultimi tempi non sia affatto possibile trovare una sola critica seria, nè da parte di gente che non ha meglio da fare e si diverte a spargere commenti qua e là per la rete (e stavolta non parlo con te nello specifico: ultimamente tutti sembrano presi dalla febbre del commento) nè da altri che vantano il nome di esperti delll'ambito di cui si occupano.

    Io non dico "posso farlo perché lo fanno gli altri", semplicemente, mi sembrava del tutto palese che non sia necessario essere più bravi di qualcuno per poterlo criticare. Argomento quindi la posizione:

    1- Punto fondamentale: PERCHE' MAI dovrei poter criticare qualcuno solo se sono più bravo di lui? Chi fa una critica è irrilevante. Il principio di autorità è stato confutato da Galileo parecchi secoli fa, spero di non dover ripartire da lì. Leggendo dei libri, io individuo gli elementi illogici nella trama, i personaggi e le reazioni non realistiche, i cliché, le parti narrativamente scadenti (che "mostrare" sia meglio che "raccontare" è opinabile. Ma una vasta maggioranza degli scrittori affermati sostiene che sia così, e sinceramente non mi sembra che il contrario sia sostenibile in buona fede). Che la critica la faccia io o Umberto Eco non cambia niente. Importano solo le nostre argomentazioni, e le eventuali risposte di Federico. Che a te non piacciano i critici è una posizione personale, ma ti renderai conto che non è una risposta razionale alle critiche.


    CITAZIONE
    Sarò sincera: ciò che sopporto di meno di figure come i critici è che, in nome di un'oggettività che per me in ambito artistico non può e non deve esistere, non si preoccupano mai di dire quel che pensano ma organizzano le proprie frasi in modo da dimostrare di essere intelligenti. Come ha detto un regista di cui non ricordo il nome (chiedo venia ma io, non costruendo le critiche a tavolino, a volte ho questi buchi) "i critici vorrebbero che tu facessi il film che loro avrebbero fatto se solo ne fossero stati capaci". La critica è la scappatoia più rapida per chi non sa fare nulla ma vuole farsi notare in qualche modo, tipica di una società che non sa più cosa sia l'impegnarsi senza essere certi di averne un ritorno.

    Per favore, risparmiami il "sei invidioso", almeno. O il vuoi solo metterti in mostra. Se fossi invidioso di tutte le cose che critico, risulterebbe che desidero profondamente diventare una velina leghista, guadagnare il papato, guidare una multinazionale per sterminare i bambini, pubblicare libri fantasy che non mi piacciono e laurearmi in letteratura latina nel tempo libero. Mi stai accusando del tutto arbitrariamente di esibizionismo intellettuale, invidia e nella parte finale anche avidità, mi par di capire. Sulla base di cosa pensi tutto questo? Nulla. Non mi conosci. Sai solo che mi diverto a criticare i libri che non mi piacciono. Se lo facessi perché mi è apparso un angelo con ventisette ali chiamandomi alla Crociata contro federico? Perché mi paga Berlusconi per farlo? O magari perché ho la passione dei libri, un certo senso dell'umorismo e trovo interessanti le sfide intellettuali? Non sprecherò parole per dimostrarti che ti sbagli: stai costruendo sul nulla.

    Quanto alla pretesa di oggettività, non ce l'ho. Non posso dimostrare che bryan di boscoquieto sia un brutto libro. Posso dimostrare che è zeppo di incongruenze logiche, che ci sono vastissime parti inutili, che la quantità di scene erotiche (peraltro molto ingenue) è enormemente superiore a quanto richiesto dalla trama, e qualche altra cosa del genere. Vi sta bene che nella ormai celebre scena del cimitero il numero dei maestri cambi, bryan agisca sulla base di informazioni che non possiede (come desumo dall'ultima risposta di federico) e i nemici senza alcuna ragione logica stiano lì impalati mentre lui li smutanda? Ottimo. Sono i vostri criteri. Ma prima ammettete che tutto quello che ho detto è vero. Se poi vi sta bene, meglio: auguro a federico di trovare molta gente con gli stessi criteri di valutazione.


    CITAZIONE
    Poteva essere ancora nel cassetto, a quest'ora, eppure ha scritto, perchè chi scrive o si esprime in qualche arte arriva ad un certo punto in cui non può farne a meno e non scrive nè per guadagnarci nè per farsi dire bravo, lo fa per sè, perchè lo SENTE, ma questo non penso tu possa capirlo. Altra cosa che ho contro la critica è, appunto, che pretende di avere dei criteri oggettivi, io dico che oltre ad un certo punto in questo ambito non li si può trovare. Proprio perchè nasce da una scintilla spontanea l'arte è qualcosa di troppo privato e personale per essere inquadrato totalmente in regole asettiche e "valide per tutti". Avrai sicuramentepresente l'Attimo fuggente: cosa commenta il professore al commento del libro che pretende di misurare "l'area della poesia"? "Escrementi", così dice, nè più nè meno! Comunque sia, trovo poco corretto che tu dia come per scontato che i libri che sono "disastrosi" per te lo siano in senso assoluto, supponendo che chi la pensi in modo diverso non capisca niente di letteraturaò. Intanto, vorrei sapere in base a cosa pensi che il tuo parere dovrebbe contare di più di quello di altri (non ho idea di quanti anni tu abbia, ma per favore lascia perdere l'età perchè come soluzione mi sembra un po' troppo comoda).

    A parte un'altra illazione fondata sul nulla riguardo a quello che posso e non posso capire, e la preparazione a un'eventuale scusa sull'età che non vedo proprio perché dovrei usare (ho 18 anni by the way), a questo punto ho già risposto prima. A me interessa dimostrare che una serie di cose che ho detto sul libro di federico siano vere. Se poi a voi le incongruenze logiche, le lunghe sequenze ininfluenti sulla trama e il POV saltellante piacciono, buon pro vi faccia. Ma posso chiedere se avete mai provato a leggere Gaiman, Mieville o Erikson? Anche io ero meno selettivo una volta - mi piaceva perfino Eragon. Dopo aver letto autori migliori, però, ho visto la differenza.
    Sull'arte spontanea: se federico scrive per sé, può fare quello che vuole. Se pubblica, invece, si presume che debba cercare di scrivere qualcosa di piacevole per i lettori. Io non sono convinto che scrivere sia una specie di sega mentale atta al proprio compiacimento: un bravo scrittore vuole raccontare agli altri. E se davvero gli interessano i propri lettori, inizierà a chiedersi se la trama sia coerente, perché non vuole che si chiedano "com'è che l'Insorta scende dal livello del suolo e si trova a un piano sopraelevato? Com'è che l'esplosivo plastico esplode al calore di un accendino (cosa IMPOSSIBILE)?". Poi magari si chiede anche "come sono più efficaci le scene d'azione? Come posso far vedere ai miei lettori quello che immagino?". Questo indipendentemente dal mercato. Il mercato premia anche storie semplici, aderenti ai cliché e del tutto illogiche. Ma questo è reale INTERESSE VERSO I LETTORI. A questo punto, l'arte diventa un pò meno spontanea, bisogna documentarsi e riflettere - ma possiamo davvero trasmettere agli altri una storia che, magia o non magia, sentano come reale.


    CITAZIONE
    Dopodichè, ti dirò che per me non ci sono pareri autorevoli e pareri meno autorevoli. Il libro è destinato a tutti? Bene, conta il parere di tutti, non solo il tuo. Mi potresti dire "se una cosa è davvero bella, piacerà a tutti". Intanto, bello e senza difetti non sono sinonimi. Certo che il libro di Fede ha dei difetti, in particolare ha quello che hanno tutti i libri: l'essere stato scritto da un essere umano. Il giorno che Dio scriverà un libro si potrà dire che quello, sì, è perfetto, anche se ho dei dubbi sul fatto che sarebbe automaticamente anche bello.

    bello, brutto, bene e male sono concetti privi di un significato reale, e non ne faccio mai uso - se dico che un libro è orrendo, significa che non mi piace. Non mi sento in dovere di ribattere "IMO" ogni riga: spero che tutti qui siamo abbastanza intelligenti da sapere che le valutazioni di "bello" e "brutto" sono personali. Ripeto per l'ennesima volta: vi piacciono i libri stracarichi di difetti, vi piacciono le banalità e le incongruenze logiche? Ok, posso anche consigliarvene un paio allora - ne conosco parecchi. Però dovete ammettere che questi elementi ci sono. E questa è una posizione razionale e argomentabile. Che vi piaccia o no, il Prescelto è un cliché ipersfruttato. Che vi piaccia o no, la scena del cimitero è un colabrodo logico. Che vi piaccia o no, il modo in cui tutti accettano le parole di bryan dopo una resistenza puramente simbolica (e senza forti prove) è irreale. Ammettete tutto questo (assieme agli altri contenuti di sangre y muerte) e il libro continua a piacervi? Ottimo, chi dice una parola!

    Sul principio di autorità: APPUNTO. Io ho fatto delle critiche. Tu non contesti le argomentazioni in esso contenute, ma il fatto in sé che io le abbia poste, e il mio diritto di porle (che dovrebbe essere condizionato alla mia abilità come scrittore). TU chiami in causa il principio di autorità. Io penso che chi ponga le critiche, e come le ponga, sia irrilevante: contano solo le argomentazioni in esse contenute. E sto ancora aspettando risposta.


    CITAZIONE
    Per esempio, tutti diconpo che Tolkien è un grande, giusto? Lo penso anch'io, eppure spesso, quando lo si osanna, penso: "neppure lui è perfetto, non è lui il massimo livello raggiunto a cui tutti gli scrittori fantasy devono tendere". Sai perchè? In quello che il libro mi ha comunicato, sentivo che mancava qualcosa: scrive in modo impeccabile ma con la sensibilità di un libro di storia, è capace di far morire orde intere di persone senza che tu te ne renda conto. La povera Strazzulla, che sicuramente avrai stigmatizzato da qualche parte e contro cui tanti si sono sentiti in dovere di dire ogni sorta, mi ha letteralmente tenuta inchiodata alle pagine nei punti in cui si decriveva la sofferenza di un solo personaggio, che non è neppure morto, alla fine, ma che mi sono sentita nella pelle fino a quando non ha smesso di patire, come se fosse stato il mio amico più caro e non un personaggio inesistente qualsiasi. Cosa voglio dire, che Chiara è più brava di Tolkien? Che chi dice il contrario non capisce niente? No, che sono diversi, e che Tolkien non è Dio e lei non è un'incapace totale, ma sono due espressioni diverse di imperfezione, che ognuno ha il diritto di preferire o meno senza che altri vengano a dare il parere "che conta". In questo caso, con tutto quello che è stato scritto su di lei, Chiara a livello umano mi ha dato di più, molto di più di quel genio che tutti riconoscono. Lo stesso vale per Fede, perchè contrariamente a quel che avevi scritto trovo che abbia reso molto bene l'interiorità di Bryan, me lo sento accanto per tutto il tempo che leggo le sue avventure.

    Tolkien non mi piace, anche se gli riconosco una grande importanza - ma direi di evitare un dibattito sull'argomento, è fuori luogo. Ti è piaciuta la strazzulla? Ottimo. Solo, mi spieghi che differenze caratteriali c'erano fra i personaggi? Mi spieghi perché non hanno usato prima un incantesimo che puo fare QUALUNQUE COSA, la famosa stella dorata del Solitario? Mi spieghi perché scrubb, se è potente quanto l'intero esercito, non andava in battaglia da solo? Mi spieghi perché la compagnia dei rinnegati doveva partire in incognito e c'erano due ali di folla ad acclamarla? Mi spieghi perché il protagonista si sente ghettizzato però in tutto il libro NON C'E' UN SOLO ACCENNO a una reazione di discriminazione verso di lui? Mi spieghi com'è possibile che tutte le donne a difendere l'ultima città abbiano miracolosamente appreso la difficilissima arte del tiro con l'arco? Mi spieghi che senso ha avuto, per la compagnia, fare un giro assurdo per poi ritrovarsi assieme all'esercito - a sto punto potevano seguirlo - nella città assediata? Non ti infastidisce il fatto che per ogni esigenza di trama l'autrice inventasse una profezia? Non ti infastidisce il fatto che tutte le donne eterne risultassero sottomesse e remissive? Non ti infastidisce il fatto che i membri della compagnia siano caratterialmente indistinguibili? Non ti infastidisce il fatto che ci sia una divisione degna dei manichei fra buoni e cattivi? Non ti infastidisce il fatto che TUTTI i buoni siano non solo belli, ma bellissimi?

    No?

    E allora non ho niente da dire. A me non sembrano proprio quei difettucci che rendono bella un'opera. I violini stradivari hanno un suono più piacevole rispetto a quello di un violino "perfetto", cioè calcolato matematicamente da un computer rispetto a un legno privo di imperfezioni. Ma qui è come prendere un violino, farlo a pezzi con un'ascia, e dire che "qualche imperfezione è normale". Anche così, se ti piace, meglio per te - allora troverai molti libri che ti piacciono. Davvero, non contesto. Ma quei difetti, che ti diano fastidio o no, DEVI riconoscerli perché sono elementi oggettivi.


    CITAZIONE
    Ora, dopo tutto questo sproloquio che mi farà guadagnare la Palma d'oro come la più antipatica del forum, devo renderti un merito che ti differenzia da altri che passano il loro tempo a criticare: l'hai letto, te ne do atto. Sai quanti ne ho trovati che esordiscono con "non l'ho letto, ma è una schifezza?". Qua però parte un altro appunto. "Trovo sinceramente divertente leggere un libro disastroso"?

    Leggo sempre i libri che commento. mentre inizio a chiedermi (per ora non mi riferisco a te, quanto ad altre dispute recenti) se chi mi risponde legga le critiche. Nel 90% dei casi, non ricevo alcuna risposta alle argomentazioni, ma solo al mio "diritto di criticare". Questo secondo me è un pietoso tentativo di nascondersi. Va detto, Federico ha assicurato che mi avrebbe risposto - rimango in attesa, capisco che sia l'anno della maturità. Però per un autore rispondere a una lunga serie di critiche motivate razionalmente sul suo libro non mi sembra una seccatura, quanto un dovere e un esercizio utile.


    CITAZIONE
    Fede è una PERSONA, lo sai? La parola "rispetto" esiste nel tuo dizionario? Non è di plastica e neppure un insensibile, anzi! So bene che è sensibilissimo e si fa un problema in più del dovuto ad ogni critica che legge (lo so perchè più o meno abbiamo lo stesso carattere). Ti costa tanto scrivere che il libro "non ti piace"? Devi proprio venire sul suo forum a tranciare giudizi così assoluti e ad usare certi termini? Di venirgli a scrivere che ridi alle sue spalle dei suoi errori, dall'alto della tua competenza? Io sono la persona più mite della terra, ma non sopporto che si maltratti la gente così gratuitamente, tanto più Fede che per quel che ha fatto oltre che il rispetto che è dovuto a tutti merita anche un po' di stima (ha tutta la mia, per esempio).

    IO non l'ho insultato in quanto persona, né mi interessa farlo. Anzi, a voler essere pignoli, tu mi hai accusato senza basi razionali di essere invidioso ed esibizionista - ma non voglio perdere tempo a farne una polemica.

    Ho offeso il suo spirito sensibile? Mi spiace. Anzi, in effetti no. Perché ha pubblicato. E pubblicare significa permettere a tutti di leggere il tuo libro, quindi ACCETTARE LE CRITICHE CONSEGUENTI. Il suo libro mi ha assolutamente disgustato, non vedo perché utilizzare inutili eufemismi. è uno dei peggiori che abbia letto in vita mia, per ora gli stanno davanti solo "gli eroi del crepuscolo" e quella roba di Elisa Rosso di cui ho perfino dimenticato il nome. Tutto questo lo offende? Spiacente, è la verità. Certo, è la mia personale verità, non pretendo assolutamente che sia condivisa. Ma della mia valutazione personale non dovrebbe importargli: sono le mie critiche razionali a riguardarlo.

    Un tocco di classe: sarei venuto a dirgli che RIDO ALLE SUE SPALLE dei suoi errori? A quanto ne so "ridere alle spalle" significa farlo IN ASSENZA dell'interessato. Io invece quando stronco un libro cerco sempre di far arrivare la critica all'autore. Se non mi vuole su questo forum, una parola e me ne vado - senza nemmeno bisogno di banning o roba del genere. Però POI sì, riderò alle sue spalle, perché continuerò a dire quello che penso del libro, e la sua occasione di rispondermi l'avrà sprecata.


    CITAZIONE
    Bene, ora mi faresti il favore di dirmi dove possiamo continuare la discussine, perchè questa sezione non è adatta? Sangre y muerte va bene?
    Alla prossima, selerian... posso chiederti il nome vero? Se no è lo stesso.

    Per la verità, avevo creato "sangre y muerte" per le discussioni riguardanti IL LIBRO, non il diritto di critica in generale o le modalità con cui viene espressa. Chiedi a Federico, il capo è lui: se vuoi rispondermi comunque sarei per continuare qui o in una discussione ad hoc (potreste chiamarla "l'arena" e usarla per discutere dei pareri discordanti), ma preferirei che su "sangre y muerte" discutessimo solo le critiche puntuali al libro.

    Mi chiamo Marco, ma se mi chiami per nick o in qualunque altro modo preferisco - non mi piace il mio nome.

    Ciao

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  2. BlackDalia90
     
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    Eccomi, magari rispondo a pezzi... ma il mio pc non vuol saperne di farmi fare le quote! :blink:

    Dunque, non si capisce perchè ad alcune professioni (scrittori, insegnanti...) tutti si sentono in dovere di dire cosa devono fare. Vai a dire agli idraulici come si aggiusta un tubo? Ai medici come si tiene il bisturi? No, non sei medico nè idraulico. Allora perchè, come tanti altri, pretendi di sapere come si scrive un libro? Perchè tutti si sentono scrittori? Perchè è facile? Non credo, tanto più che se esistesse una serie di regole fisse per fare un bel romanzo tutti sarebbero capaci a scrivere, anzi non servirebbero più gli scrittori perchè basterebbe dare le istruzioni ad un computer e lasciarlo fare. La scrittura è qualcosa in più che applicare regole, mi pare. Quindi tu puoi benissimo dire "se volevi interessarmi con il tuo libro non ci sei riuscito, non mi piace" come puoi dire a un medico "guardi, la cura che mi ha dato su di me non funziona", non "deve fare questo, questo e quell'altro", tanto più che ricette magiche non ne ha nessuno.

    Non ti conosco, vero. Peccato che 1) abbia scritto basandomi su quel che hai scritto 2) la parte sull'invidia era generale. Non crederai di essere il primo critico che trovo, no? Hanno tanti elementi in comune, tra cui uno è l'invidia. Sarà un caso che tutti quelli che conosco lo facciano perchè non tollerano che un altro emerga dove non emergono loro? Esempio pratico e reale: dopo 13 anni di teatro, ogni volta che arrivava qualcuno a parlarmi male della performance di altri allievi (ho fatto l'aiuto insegnante per due anni) e per dirmi chissà come avrebbero saputo interpretare quella parte messi sul palco non ce ne è mai stato uno che sapesse combinare qualcosa. Com'è che anche a scuola chi va a cercare la pulce addosso a tutti è sempre chi non si distingue in nulla? Ho già detto che questa è un'opinione, verificata nel mio contesto. Tant'è: la critica ultimamente è diventata lo strumento di chi vuole per forza essere migliore di un altro ma che non è capace di superarlo, di chi non tiene ad "essere" in gamba ma ad "essere considerato" tale. Per quel che ho visto, chi sa fa, chi non sa va a raccontare quanto fa schifo quel che fanno gli altri e quanto sarebbe stato geniale se l'avesse fatto lui. Non ho detto che tu sei così, penso che sia probabile, è vero, ma potresti benissimo essere parte della minoranza. Il discorso, ripeto, era generale.

    "Pretesa di oggettività" eccome. Prima neghi di averla e poi concludi con un dite pure la vostra ma "ammettete che quel che dico è vero". No. Non citi criteri oggettivi, perchè una scena è inutile per te, non lo è oggettivamente. Per esempio ti sembrava tale la parte su Bryan al liceo: per me e altri non lo è per niente! Io anzi trovo che mostri bene il personaggio fuori dal contesto magico, quindi è utilissima. Non hai dimostrato che è inutile, solo dicendo che così è sembrata a te. Le scene erotiche? Bryan spesso sembra pensare solo a quello, cosa che a me non capita, ma Bryan è Bryan, pensa con la sua di testa, non con la mia.

    No, non si scrive per piacere ai lettori, spiacente, questo non posso concedertelo. Si scrive prima di pubblicare e di decidere di tentare di farlo. E si scrive per sè, uno scrittore non è un commerciante che deve decidere con che merce adescare il cliente. Vuoi che se al pubblico piacciono solo le cronache porno-scandalistiche un "bravo scrittore" ha il dovere di scrivere solo quello? Quando si scrive, quel che si vuole raggiungere è qualcosa che esprima quel che si sente e che sia il meglio che si può fare, che sia "bello". Logico che per decidere cosa è bello ci si basi su se stessi, dato che il bello è soggettivo e a cercare di indovinare cosa piace a tutti si finisce solo per fare un gran minestrone. Costruita così un'opera finisce per non piacere neanche all'autore, perchè è un falso, qualcosa di diverso da quel che lui voleva scrivere e se non soddisfa il suo stesso creatore allora tanto vale che finisca nel cestino. E' poi l'editore il commerciante, non lo scrittore. Lui tenta di indovinare cosa sia vendibile - e il libro di Fede, mi pare, è stato ritenuto tale.
    Ed ora scusami tanto: "una specie di sega mentale atta al proprio compiacimento?" 1) stravolgi quel che dico 2) è per te uno sforzo immane il non essere così volgare? Ti rendi conto di come ti esprimi, sul forum di un libro? Anche se dici una cosa del genere in pubblico qualcuno che ti fa "modera i termini" lo trovi, perchè qui credi di poterlo fare?

    Sulla Strazzu si dovrebbe aprire un capitolo a parte per ragioni di spazio. Ora, a parte il fatto che i personaggi secondo me hanno caratteri diversissimi tra loro, toglimi questa curiosità: perchè la bellezza ti crea problemi? Sono elfi, in quasi tutti i libri gli elfi sono bellissimi. Non mi urta così come non mi urterebbe se fossero tutti orchi orrendi. E' una caratteristica, non vedo il problema. Per te è sinonimo di clichè? E' da un pezzo che i personaggi non sono più sempre belli e buoni, ormai ce ne sono di tutti i tipi, quindi uno può essere come lo si vuole, anche bellissimo, non è vietato. Sono tutti così? Ripeto, sono elfi. Se fosse ambientato in una scuola specializzata per geni ti stupirebbe di trovarli tutti intelligenti? E poi, mi spiace ma non è una cosa oggettiva come la intendi tu. E' oggettivo che siano bellissimi, è soggettivo che sia una cosa sbagliata. E dov'è la divisione manichea? Parli di donne sottomesse: non è una bella cosa. Appunto. Gli eterni sono pieni di difetti, sono una società all'antica, zeppi di pregiudizi, razzisti, e come trattano le donne rientra perfettamente. E mi pare che questo emerga come difetto, con tutto quello che spiattella Theresian al Sire!

    Certo che leggo le critiche, dopo aver letto il libro: non voglio finire come il mio amico che da quando da retta ai critici non riesce più a leggere niente, NIENTE! Ogni volta che si nomina un libro (una volta c'era di mezzo Gaiman, sono sicura!) reagisce con una smorfia tra il disgusto e la sofferenza, non gli piace più nulla! Bella roba, ridurre la gente a non avere più il gusto, il piacere di leggere!

    Oh sì. L'hai insultato eccome. Io non ti ho detto proprio nulla, 1) perchè il discorso era generale 2) perchè non ho usato termini così offensivi. Tu sì. Non è "usare eufeismi", è rientrare nelle norme dell'educazione. Entreresti in classe dicendo ad un prof che spiega male "ehi, guardi che lei spiega da schifo e come insegnante è un incapace ed un incompetente!"? Non puoi, non perchè il prof ti mette la nota ma perchè è una persona e come tale il rispetto è dovuto, che sia l'ultimo precario in mezzo alla strada o Barack Obama. Fede non può metterti la nota ed ha la tua età ma tu lo devi rispettare, tanto più che non sono le critiche ad offenderlo, anzi. Sono gli insulti. I tuoi "fai schifo" non sono costruttivi per nessuno. A me il libro della Rosso non è piaciuto ma se dovessi mai scriverle qualcosa non sarebbe "Elisa, lo sai che fai davvero vomitare?" nè mi offende che ad altri piaccia. Non comprerò il seguito e l'altro l'ho passato ad una che lo voleva, che è contenta. Non si può sapere prima cosa si trova in un libro, è normale che ogni tanto capitino delle delusioni.

    Ridi alle sue spalle eccome. Hai scritto che l'hai comprato apposta per ridere di lui e lascia perdere i giochi di parole: dopo le "seghe mentali" e i libri che ti "disgustano" non sei nelle condizioni di fare ironia su un modo di dire, perchè se la mettiamo così lui non è presente MENTRE ridi di lui, quindi lo fai "alle sue spalle". E questo sempre perchè anzichè leggere sezioni le parole con il bisturi...
    Comunque, Fede non ha occasioni da perdere con te, non crederti così importante per lui: come ti ho già detto, gli insulti non sono costruttivi per nessuno.

    Ah, dimenticavo: non mi piace il sangue e non mi piacciono i colpi bassi. Com'è che hai deciso così che qua valgono anche le cose sleali? Fai un po' come credi, tanto io quel che dovevo dirti l'ho detto: non convincerò te e tu non convincerai me, ma continuo a pensare che tu non possa trattare Fede a quel modo. Parlo ai sordi, del resto... pace!

    Domanda: ma c'è un limite alla lunghezza dei post? Non mi è comparso nulla per ora e mi stupisce un po'. Ce l'ho fatta a finire, incredibile! Niente quote, I'm sorry, ma tanto ho seguito più o meno gli stessi punti.

    Se qualcun altro vuol farsi sbranare faccia pure: a me i colpi bassi piacciono più o meno come le frasi volgari
    Ciao
     
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  3. Caladan
     
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    di fatto qui non potrei nemmeno starci al momento, non ho ancora letto il secondo volume della storia (cosa che ho in programma di fare entro breve comunque :B): ) non posso esprimere giudizi seri sul secondo, e nemmeno ho intenzioni di esprimerne ora come ora. lascio la risposta a questo maxipost di blackdalia a selerian che sicuramente non mancherà di rispondere, ma una cosa vorrei dirla visto che il discorso ha preso un'accezione parecchio generale.
    su un punto sono d'accordo con te blackdalia. quando ci si esprime in un post (o anche dal vivo, ovunque) sarebbe carino esprimersi in modo che l'interlocutore (per un motivo qualunque) non ne resti offeso. impresa che diventa tanto più difficile tanto più si è in disaccordo con la persona in questione. dire ad un autore che il libro che lui ha scritto non è piaciuto non è mai facile, anche usando tutto il tatto di questo mondo gli farai un dispiacere, se poi le motivazioni per cui non è piaciuto sono così tante come quelle che selerian ha addotto in "sangre y muerte" l'impresa di non urtare la sensibilità dell'autore diventa veramente problematica. fare un commento in modo da non dare più dispiaceri del dovuto alla persona interessata è una pratica che personalmente approvo in pieno. ma non è un dogma, non è una legge a cui è obbligatorio sottostare. non c'è scritto da nessuna parte che bisogna evitare di offendere il prossimo mentre si parla. è un suggerimento del quieto vivere, ma se uno vuole infrangerla può farlo. comunque faccio notare che selerian sul serio non ha offeso federico direttamente (non gli ha detto: sei un... "aggiungete offesa a piacere :P"), ha criticato il suo libro, con toni che possono sembrare più o meno duri, che potevano essere più smussati e leggeri, ma ha criticato solo il libro. ha dato dei giudizi e non è la bocca della verità, dunque è implicito che abbia parlato per lui e non in senso assoluto in ogni argomento che risultasse opinabile. avrebbe potuto esprimersi usando maggior tatto? per dio, è sempre possibile esprimere un concetto in modo più indolore rispetto a quanto si è fatto :D. offendendo il libro ha offeso federico di riflesso? presumo che federico sia abbastanza maturo da comprendere la differenza che passa tra criticare l'opera e offendere la persona che l'ha fatta. anche se il libro contenesse gli errori più grossolani esistenti, le incongruenze più assurde e improbabili, sarebbero errori. la gente sbaglia, capita a tutti, far notare a una persona che ha sbagliato (anche in tono brutale) non è un'offesa diretta a tale persona. non gli sta dicendo "non c'hai pensato, sei un deficiente", gli sta facendo notare l'errore. con un brutto tono? può essere, ma quello sta facendo, dunque non sta offendendo nessuno.
    io sono intimamente convinto che il primo libro di bryan abbia tante e serie falle al suo interno. tutti i difetti che ha addotto selerian li condivido pure io, non si può solo andare a criticare il tono con cui ha fatto i post e trincerarsi dietro il "è tutto opinabile, non esiste il bello in assoluto". perchè potrà essere anche vero ma a questo punto interviene la statistica. difficilmente una cosa potrà piacere a tutti, ma se piace a tanti è indice che forse è bella sul serio. ragionamento che ovviamente si può applicare anche al contrario. se la maggioranza della gente crede che una cosa sia brutta, è probabile che lo sia sul serio (o quantomeno è più probabile che lo sia rispetto all'eventualità che sia bella, statistiche alla mano). ora, io posso garantire che a molti un libro in cui il POV salta allegramente da un personaggio all'altro non è una cosa che piace alla maggioranza della gente (per il semplice fatto che risulta più difficile seguire la storia). posso assicurare che leggere una scena "mostrata" e non "raccontata" la maggior parte della gente lo preferisce. personaggi del libro che cambiano idea troppo in fretta e troppo radicalmente sono un'altra cosa che a moltissimi dà fastidio. le scene erotiche in questo libro sono state un punto non molto gradito per molta gente, dunque non è del tutto improbabile che in effetti fossero in numero esagerato.
    ma in ogni caso i problemi del libro di bryan (del primo al momento) non si fermano a ciò che è opinabile (e che può essere imbrigliato a un minimo di oggettività tramite statistica). il libro ha punti legati alla logica (o ad altro) che sono oggettivamente sbagliati. l'errore nel calcolo delle probabilità per la combinazione è un errore, non c'è la minima possibilità che non possa esserlo, federico ha sbagliato il conto. l'esplosivo plastico non si fa detonare con una fiamma, questa non è un'opinione è la pura verità, e non è in discussione. la scena del cimitero coi maestri di kung-fu è stata una delle poche scene in un libro che mi ha fatto irritare da quanto illogica fosse (e anche qui non credo sia possibile arrivare ad un giudizio diverso. quella scena, in un mondo in cui la gente è razionale e agisce secondo criteri razionali, dove la logica non viene meno, non potrebbe esistere).
    è vero che non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace, ma bisogna anche prendere atto che se una cosa che ci piace è disprezzata dalla maggior parte della gente forse l'opinione degli altri (quelli che sono di opinione diversa) non è da scartare.
    ciao a tutti
     
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  4. Great Lulù
     
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    BlackDalia90, chi insegna agli scrittori come si scrive? Madre Natura, gli altri scrittori e i critici. Madre Natura perchè se ti manca quel "non so che" dello scrittore ci sono pochi santi che tengano; gli altri scrittori perchè leggendo scopri nuovi modi di esprimerti, nuovi stili e nuovi generi; i critici perchè sono la "coscienza" dello scrittore, coloro che gli fanno presente gli errori stilistici, le falle logiche e via dicendo. Certo, non tutti siamo in grado di scrivere un libro, ma basta la prima elementare per leggerlo e poter esprimere giudizi su cosa va o non va: sta all'autore poi prendere le critiche, esaminarle e imparare da esse.
     
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  5. Federico Ghirardi
     
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    Innanzitutto, ora mi manca davvero il tempo materiale per partecipare a questa discussione sull'"Arte della Critica", quindi scriverò giusto qualche riga. Sono praticamente d'accordo con quello che ha scritto blackdalia; ciononostante non sono contrario alle critiche, purché esse siano costruttive e mi permettano di imparare qualcosa di utile e, di conseguenza, migliorarmi.
    Selerian, tranquillo, ho detto che risponderò punto per punto alle tue critiche su "sangre y muerte" e lo farò, appena avrò tempo. Dopodiché, non ho intenzione di cacciarti, ti chiedo solo di evitare di spargere nel forum frecciatine del tipo "Bryan mi ha fatto davvero schifo" all'infuori di questa discussione e di "sangre y muerte". Detto ciò, mi fa piacere che persino tu abbia trovato un miglioramento (perlomeno formale) in Bryan 2... :P

    CITAZIONE (Caladan @ 28/5/2009, 01:24)
    ma in ogni caso i problemi del libro di bryan (del primo al momento) non si fermano a ciò che è opinabile (e che può essere imbrigliato a un minimo di oggettività tramite statistica). il libro ha punti legati alla logica (o ad altro) che sono oggettivamente sbagliati. l'errore nel calcolo delle probabilità per la combinazione è un errore, non c'è la minima possibilità che non possa esserlo, federico ha sbagliato il conto. l'esplosivo plastico non si fa detonare con una fiamma, questa non è un'opinione è la pura verità, e non è in discussione. la scena del cimitero coi maestri di kung-fu è stata una delle poche scene in un libro che mi ha fatto irritare da quanto illogica fosse (e anche qui non credo sia possibile arrivare ad un giudizio diverso. quella scena, in un mondo in cui la gente è razionale e agisce secondo criteri razionali, dove la logica non viene meno, non potrebbe esistere).
    è vero che non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace, ma bisogna anche prendere atto che se una cosa che ci piace è disprezzata dalla maggior parte della gente forse l'opinione degli altri (quelli che sono di opinione diversa) non è da scartare.
    ciao a tutti

    Ne approfitto anche per rispondere brevemente (molto brevemente, perché devo finire di studiare :P) a Caladan. L'errore di calcolo della valigetta è davvero un errore. Stop, non posso mica negarlo. A ogni modo l'ho segnalato e nella nuova edizione il conto dovrebbe essere esatto.
    Per quanto riguarda l'esplosivo al plastico, invece, non ho commesso alcun errore: infatti nella storia il C4 viene fatto esplodere a distanza con un detonatore. E' vero, il ribelle Luca aveva pensato di farlo esplodere con la fiamma dell'accendino, ma la sua idea suicida può essere scusata per due ragioni: sia perché era rimasto sconvolto dall'improvvisa comparsa di Morpheus, sia perché lui non era esperto di esplosivi.
    Ecco che viene nuovamente tirata in ballo la scena del cimitero: in un'altra discussione ho provato a spiegarne il senso, ammettendo inoltre di essermi lasciato un po' prendere la mano. Dunque adesso non mi giustificherò di nuovo.
    Infine, sono d'accordo sul fatto che se un'opera è disprezzata dalla maggior parte della gente bisogna tenerne conto. Tuttavia, per mia grande fortuna, così non è per Bryan. Infatti ho ricevuto molti commenti positivi, entusiastici addirittura... e al di fuori della "Cricca dei Gamberi" ho ricevuto pochi commenti negativi.
    Insomma, per concludere (perché è già abbastanza tardi e domani quando mi alzerò sarò uno zombie), sono dispiaciuto per questo disprezzo che provate per il mio libro, però cercherò di imparare il più possibile da tutte le critiche, i consigli e le osservazioni e mi auguro che un giorno anche voi potrete apprezzare veramente quello che scriverò.

    Un saluto,

    Federico Ghirardi
     
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  6. selerian
     
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    Quoto great lulù, grazie per il contributo alla discussione. E grazie anche a Caladan - ehm, un pò di attenzione sulla faccenda della statistica però, rischiamo di concludere che Twilight è la magna opera del fantasy moderno :S. Comunque concordo al 100% sul fatto che si debba discutere dei contenuti e non del tono, inoltre se ho mai rivolto offese personalmente a Federico vi invito a quotarmele: ne sarei sorpreso. Non è il mio modo di agire abituale, e soprattutto non vedo perché dovrei. Non ho niente di personale contro di lui, né mi sono particolarmente scaldato in questa discussione: mi piace pensare che si possa essere in contrasto, anche in toni accesi, senza che ci sia malevolenza personale.

    black dalia:
    CITAZIONE
    Fai un po' come credi, tanto io quel che dovevo dirti l'ho detto: non convincerò te e tu non convincerai me, ma continuo a pensare che tu non possa trattare Fede a quel modo

    A me non sembra un dialogo fra sordi. Tu hai risposto alle mie domande, io intendo rispondere alle tue - si chiama discussione civile. Se ti sei stufata di questa discussione, hai di meglio da fare o simili, va benissimo, certo nessuno ti obbliga a rimanere qui, però se resti interessate mi sembra che la discussione non sia affatto conclusa. Passo a risponderti - se vorrai rilanciare la palla bene, se ritieni inutile o noiosa la discussione ci avrò perso al massimo qualche minuto della mia vita.

    CITAZIONE
    Dunque, non si capisce perchè ad alcune professioni (scrittori, insegnanti...) tutti si sentono in dovere di dire cosa devono fare. Vai a dire agli idraulici come si aggiusta un tubo? Ai medici come si tiene il bisturi? No, non sei medico nè idraulico. Allora perchè, come tanti altri, pretendi di sapere come si scrive un libro? Perchè tutti si sentono scrittori? Perchè è facile? Non credo, tanto più che se esistesse una serie di regole fisse per fare un bel romanzo tutti sarebbero capaci a scrivere, anzi non servirebbero più gli scrittori perchè basterebbe dare le istruzioni ad un computer e lasciarlo fare. La scrittura è qualcosa in più che applicare regole, mi pare. Quindi tu puoi benissimo dire "se volevi interessarmi con il tuo libro non ci sei riuscito, non mi piace" come puoi dire a un medico "guardi, la cura che mi ha dato su di me non funziona", non "deve fare questo, questo e quell'altro", tanto più che ricette magiche non ne ha nessuno.

    Temo che il paragone non sia troppo azzeccato. Lo scopo del medico è guarirci, il risultato non è opinabile. Lo scopo dell'idraulico è riparare il tubo. Lo scopo dello scrittore è raccontarci una bella storia: se sia bella o no, lo stabilisce ciascun lettore. Alcuni lettori, come me, si divertono a ricercare razionalmente gli elementi che rendono più o meno piacevole una storia - sia per me, sia un pò per tutti. E se è vero che non ci sono ricette magiche, per la verità qualche conclusione utile la letteratura narrativa mondiale l'ha pure raggiunta. Non saranno leggi divine, ma "raccontare e non mostrare", "tieni fisso il POV", "approfondisci i personaggi" "mantieni un certo realismo negli eventi" e "segui la coerenza logica" mi sembrano tutti punti piuttosto condivisibili. Se la pensi diversamente, è legittimo: ma non puoi sostenere che ci sia coerenza logica dove non c'è, o che il POV sia fisso dove non lo è. E io voglio dimostrare solo questo.

    Continuo a non capire, poi, cosa c'entri il fatto che "tutti si sentono scrittori". C'è un'enorme differenza nel giudicare un libro come lettore e scriverlo. Il secondo dono è sicuramente molto più raro, ma chiunque può cimentarsi nel primo, argomentando razionalmente. Io l'ho fatto, e finora nessuno ha risposto alle mie critiche, concentrandosi sul mio diritto di farle. Comunque Federico assicura che risponderà, e non vedo perché non dargli fiducia.

    CITAZIONE
    Non ti conosco, vero. Peccato che 1) abbia scritto basandomi su quel che hai scritto 2) la parte sull'invidia era generale. Non crederai di essere il primo critico che trovo, no? Hanno tanti elementi in comune, tra cui uno è l'invidia. Sarà un caso che tutti quelli che conosco lo facciano perchè non tollerano che un altro emerga dove non emergono loro? Esempio pratico e reale: dopo 13 anni di teatro, ogni volta che arrivava qualcuno a parlarmi male della performance di altri allievi (ho fatto l'aiuto insegnante per due anni) e per dirmi chissà come avrebbero saputo interpretare quella parte messi sul palco non ce ne è mai stato uno che sapesse combinare qualcosa. Com'è che anche a scuola chi va a cercare la pulce addosso a tutti è sempre chi non si distingue in nulla? Ho già detto che questa è un'opinione, verificata nel mio contesto. Tant'è: la critica ultimamente è diventata lo strumento di chi vuole per forza essere migliore di un altro ma che non è capace di superarlo, di chi non tiene ad "essere" in gamba ma ad "essere considerato" tale. Per quel che ho visto, chi sa fa, chi non sa va a raccontare quanto fa schifo quel che fanno gli altri e quanto sarebbe stato geniale se l'avesse fatto lui. Non ho detto che tu sei così, penso che sia probabile, è vero, ma potresti benissimo essere parte della minoranza. Il discorso, ripeto, era generale.

    Se vuoi parlare di caratteristiche comuni dei critici, vai pure, ma non vedo cosa c'entrino con me, che sono l'unico che hai davanti. Ho mai detto che io saprei fare meglio? Assolutamente no. Non sono qui per questo. In ogni caso, quei critici saranno stati arroganti e millantatori: ma le loro critiche erano valide oppure no? Come sostengo sempre, l'importante non è CHI dice qualcosa, ma COME LO SOSTIENE. Essere infastiditi dall'invidia è legittimo. Ma non dispensa dal considerare le argomentazioni dell'altro. Quanto al discorso generale sulla critica, non lo trovo particolarmente rilevante. Quello che so per certo, è che dovunque io faccia qualche critica spunta fuori qualcuno a rispondere "sei invidioso". Difficile, a questo punto, non pensare che quella dell'invidia sia solo una facile scusante.

    CITAZIONE
    "Pretesa di oggettività" eccome. Prima neghi di averla e poi concludi con un dite pure la vostra ma "ammettete che quel che dico è vero". No. Non citi criteri oggettivi, perchè una scena è inutile per te, non lo è oggettivamente. Per esempio ti sembrava tale la parte su Bryan al liceo: per me e altri non lo è per niente! Io anzi trovo che mostri bene il personaggio fuori dal contesto magico, quindi è utilissima. Non hai dimostrato che è inutile, solo dicendo che così è sembrata a te. Le scene erotiche? Bryan spesso sembra pensare solo a quello, cosa che a me non capita, ma Bryan è Bryan, pensa con la sua di testa, non con la mia.

    Ripeto il ragionamento. Seguilo, per favore. Io sostengo la seguente proposizione: "la scena A è illogica". Se questo sia un merito o un demerito, ne discutiamo poi, e qui non è possibile raggiungere una conclusione definitiva (anche se, in tutta onestà, mi sembra difficile APPREZZARE l'illogicità - ma posso accettarlo). Però che la scena sia illogica può essere discusso razionalmente. Se la pensate diversamente da me, RISPONDETE SU SANGRE Y MUERTE. Sono lì per quello! Quando all'inutilità della scena, avrei dovuto specificare inutilità rispetto alla trama complessiva del libro. Certo, ha una minima valenza psicologica - ma ammetterai che è fortemente, MOLTO fortemente anomalo dedicare così tante pagine a descrivere la quotidianità. Voglio dire: qui abbiamo descrizioni puntuali di COSA MANGIA BRYAN A PRANZO, di lunghi dialoghi con Gionata che sono normalissime (e quindi perfettamente prevedibili dopo le prime - che bisogno c'è di ribadire?) conversazioni fra ragazzini. Per favore, un minimo di buona fede. è sostenibile che siano necessarie alla trama? Se sparissero, cosa cambierebbe? E in ogni caso, sarebbe così impossibile subordinarle alla trama - cioè mostrare la quotidianità di bryan durante lo svolgimento degli eventi? Moltissimi autori ci riescono. Mi è concesso almeno di dire che così sarebbe stato meglio? Se la pensate diversamente, non è dimostrabile - ma credete davvero che interrompere la trama generale per descrivere la quotidianità sia meglio che integrare le due?

    CITAZIONE
    No, non si scrive per piacere ai lettori, spiacente, questo non posso concedertelo. Si scrive prima di pubblicare e di decidere di tentare di farlo. E si scrive per sè, uno scrittore non è un commerciante che deve decidere con che merce adescare il cliente. Vuoi che se al pubblico piacciono solo le cronache porno-scandalistiche un "bravo scrittore" ha il dovere di scrivere solo quello? Quando si scrive, quel che si vuole raggiungere è qualcosa che esprima quel che si sente e che sia il meglio che si può fare, che sia "bello". Logico che per decidere cosa è bello ci si basi su se stessi, dato che il bello è soggettivo e a cercare di indovinare cosa piace a tutti si finisce solo per fare un gran minestrone. Costruita così un'opera finisce per non piacere neanche all'autore, perchè è un falso, qualcosa di diverso da quel che lui voleva scrivere e se non soddisfa il suo stesso creatore allora tanto vale che finisca nel cestino. E' poi l'editore il commerciante, non lo scrittore. Lui tenta di indovinare cosa sia vendibile - e il libro di Fede, mi pare, è stato ritenuto tale.

    Nel discutere, c'è una sola cosa che predentederei. Non mi importa che tu sia gentile, che tu sia d'accordo con me, che tu scriva in italiano corretto o simili (sto facendo esempi, non dico che ci siano questi problemi, eh). Però c'è una cosa a cui terrei: CHE TU LEGGA QUELLO CHE SCRIVO. Senza offesa. Quoto il mio precedente intervento:

    CITAZIONE
    "un bravo scrittore vuole raccontare agli altri. [...] Questo indipendentemente dal mercato. Il mercato premia anche storie semplici, aderenti ai cliché e del tutto illogiche."

    Quindi quando avrei sostenuto che uno scrittore deve adattare la trama per compiacere i lettori?

    Scrivere per gli altri non significa piegare la trama alla loro volontà. Significa soltanto farsi una domanda molto semplice: perché scriviamo?
    Se scriviamo per noi stessi, allora è uno sfogo personale, che in termini meno eufemistici si definisce sega mentale. La scrittura è un mezzo per comunicare. Se è indirizzata a noi stessi, significa che stiamo solo autoglorificandoci. A cosa serve autoraccontarsi una storia? Possiamo già immaginarcela. Immaginarla è facile. Quello che fa la scrittura è permettere agli altri di condividere la tua immaginazione. Quindi non ha senso scrivere per noi stessi: conosciamo già le nostre storie, senza raccontarcele per iscritto! Uno scrittore ha immaginato una bella storia, e vuole permettere anche agli altri di immaginarla, grazie alle sue parole. Se è davvero così - e spero che sia questo lo spirito di Federico - allora mi sembra che debba porsi la domanda che ne consegue logicamente: qual'è il modo più efficace per permettere ai lettori di immaginare quello che immagino io?
    Generazioni di scrittori hanno affrontato il problema, e qualche idea utile è venuta fuori. Per esempio, i due punti stilistici che continuo a ribadire: il POV e il raccontare e non mostrare. Ma anche la coerenza logica. Se noi non descriviamo gli eventi, ma li riassumiamo, è evidente che il lettore si farà un'immagine meno chiara. Se con uno stile aulico o stranezze formali lo distraiamo dalla lettura, ancora una volta avrà un'immagine meno definita. Quindi se il nostro obbiettivo è raccontare una storia AD ALTRI, siamo costretti a seguire alcuni criteri.
    Mi sembra evidente che questo non ha la minima relazione con il VENDERE. Una storia che venda non è necessariamente una storia che permetta al lettore di "vivere" davvero l'esperienza della lettura: spesso è solo una storia semplice con un protagonista che facilità l'identificazione. Federico ha venduto molte copie? Buon per lui, che possa venderne altre. Ma questo non ha la minima relazione con quello che dicevo.
    Sui tuoi due punti: 1) se non scriviamo per raccontare ai lettori, ma per noi stessi, allora scriviamo per il nostro compiacimento, ed è un esercizio inutile perché raccontarci quel che già abbiamo immaginato, converrai con me, è un'operazione sterile. Uno sterile esercizio mentale senza altro fine che la propria soddisfazione è la forma inutilmente elaborata di esprimere quel che ho detto in precedenza.
    2) Mi rendo perfettamente conto di come mi esprimo. E un giorno riuscirò a capire perché la gente passi così tanto tempo a discutere la forma in cui esprimere i concetti. Le parole sono simboli, per loro natura. Due simboli con uguale significato non sono sostanzialmente diversi. Se uno è più volgare, si limita a esprimere meglio l'emozione associata. Quanto al fatto di esprimersi così in pubblico, per me lo farei volentieri - e se non lo faccio sempre è per ragioni di pura convenienza. Il tono vi urta? Mi spiace. Ma visto che parliamo molto di relativismo, non è possibile dimostrare che la vostra posizione sulla morale sia corretta, e la mia sbagliata.


    CITAZIONE
    Sulla Strazzu si dovrebbe aprire un capitolo a parte per ragioni di spazio. Ora, a parte il fatto che i personaggi secondo me hanno caratteri diversissimi tra loro, toglimi questa curiosità: perchè la bellezza ti crea problemi? Sono elfi, in quasi tutti i libri gli elfi sono bellissimi. Non mi urta così come non mi urterebbe se fossero tutti orchi orrendi. E' una caratteristica, non vedo il problema. Per te è sinonimo di clichè? E' da un pezzo che i personaggi non sono più sempre belli e buoni, ormai ce ne sono di tutti i tipi, quindi uno può essere come lo si vuole, anche bellissimo, non è vietato. Sono tutti così? Ripeto, sono elfi. Se fosse ambientato in una scuola specializzata per geni ti stupirebbe di trovarli tutti intelligenti? E poi, mi spiace ma non è una cosa oggettiva come la intendi tu. E' oggettivo che siano bellissimi, è soggettivo che sia una cosa sbagliata. E dov'è la divisione manichea? Parli di donne sottomesse: non è una bella cosa. Appunto. Gli eterni sono pieni di difetti, sono una società all'antica, zeppi di pregiudizi, razzisti, e come trattano le donne rientra perfettamente. E mi pare che questo emerga come difetto, con tutto quello che spiattella Theresian al Sire!

    Questa meriterebbe una discussione a parte - se sei interessata, proseguiamo per mail, sennò andiamo orrendamente OT. Mi permetto almeno una risposta brevissima:
    - Non trovi terribilmente triste il bello e buono? Come fai ad appassionarti ad una storia in cui riesci a capire l'allineamento morale dei personaggi dal loro aspetto fisico? A parte tutto, è un modo di buttare nello scarico tutto il relativismo di cui abbiamo parlato molto. Gli elfi tutti belli? A parte che una domanda mi sorge spontanea: ma se DAVVERO fossero tutti belli, cosa vorrebbe dire per loro "belli?". Semplicissimo: niente. Perché nemmeno la bellezza è assoluta. Quanto alla popolazione piena di difetti: Sono tutti coraggiosi, leali, onorevoli, casti, educati, belli. Alcuni di questi (ehm, quasi tutti) per me non sono valori, ma mi sembra orridamente evidente che lo fossero per l'autrice - che quindi ha modellato gli elfi semplicemente sul suo ideale di perfezione. Sono razzisti? No, è molto peggio: in quel mondo ci sono DAVVERO le razze dei cattivi! QUESTO è un problema! E quanto alle donne sottomesse, non ce n'è una che si faccia problemi per la questione, non ce n'è una che sembri infelice della propria condizione. In un altro libro potrei considerarlo un eccellente effetto di straniamento. Ma qui abbiamo un allineamento totale fra bene e male (per evidente ammissione dell'autrice). Gli Eterni si allineano al bene sotto ogni possibile aspetto. è MOLTO difficile non avere la sensazione che, per l'autrice, quella sottomissione della donna non fosse che un'altra delle qualità degli Eterni. La bellezza mi crea problemi? Mi crea grossi problemi la sua identificazione con la morale. Perché significa automaticamente che il libro è diviso in "buoni" e "cattivi" - gli eroi del crepuscolo lo è, ti prego, ammetti almeno questo.

    CITAZIONE
    Certo che leggo le critiche, dopo aver letto il libro: non voglio finire come il mio amico che da quando da retta ai critici non riesce più a leggere niente, NIENTE! Ogni volta che si nomina un libro (una volta c'era di mezzo Gaiman, sono sicura!) reagisce con una smorfia tra il disgusto e la sofferenza, non gli piace più nulla! Bella roba, ridurre la gente a non avere più il gusto, il piacere di leggere!

    Scusa se mi ripeto. Ma chi chiede di "dare retta" ai critici? Non sono nemmeno un critico, non ho mai fatto corsi ne niente! Mi limito a fare affermazioni che chiunque potrebbe contestare su basi razionali - e trovo abbastanza curioso che fino ad ora nessuno lo abbia fatto , in tutti i libri su cui mi sono espresso negativamente. Non voglio imporre la mia opinione, vorrei discuterla. Ma incontro, in questo senso, davvero pochissima disponibilità. Inizio ad avere la sensazione che siano i fan di un libro ad avere una posizione inamovibile per partito preso. Spero di sbagliarmi: se volete contraddirmi è sufficiente che andiate su "sangre y muerte" e, una volta tanto, rispondiate.

    CITAZIONE
    Oh sì. L'hai insultato eccome. Io non ti ho detto proprio nulla, 1) perchè il discorso era generale 2) perchè non ho usato termini così offensivi. Tu sì. Non è "usare eufeismi", è rientrare nelle norme dell'educazione. Entreresti in classe dicendo ad un prof che spiega male "ehi, guardi che lei spiega da schifo e come insegnante è un incapace ed un incompetente!"? Non puoi, non perchè il prof ti mette la nota ma perchè è una persona e come tale il rispetto è dovuto, che sia l'ultimo precario in mezzo alla strada o Barack Obama. Fede non può metterti la nota ed ha la tua età ma tu lo devi rispettare, tanto più che non sono le critiche ad offenderlo, anzi. Sono gli insulti. I tuoi "fai schifo" non sono costruttivi per nessuno. A me il libro della Rosso non è piaciuto ma se dovessi mai scriverle qualcosa non sarebbe "Elisa, lo sai che fai davvero vomitare?" nè mi offende che ad altri piaccia. Non comprerò il seguito e l'altro l'ho passato ad una che lo voleva, che è contenta. Non si può sapere prima cosa si trova in un libro, è normale che ogni tanto capitino delle delusioni.

    L'ho insultato? Per favore, quota la riga in cui l'ho fatto. Sono pronto a chiedere scusa se gli ho detto mezza parola non basata su quello che mi ha detto lui. Insultare il suo libro è diverso. Ha pubblicato e si espone alle critiche: anche quelle acide. Se poi sono critiche argomentate (vuoi sostenere che le mie non lo sono?), penso sia opportuno prenderle in considerazione. Sull'educazione mi sono già espresso. Se non fossi infastidito dalle conseguenze direi tutto quello che hai proposto e molto altro ai miei insegnanti. Ma del tono, mi importa poco. Quello che è rilevante sono unicamente i contenuti. E poi scusa (per ora, giuro, non mi sono minimamente scaldato - a me discutere piace. Ma qui inizi a innervosirmi), mi spiegheresti perché devo più rispetto a barack obama che all'ultimo precario o all'ultimo clochard del mondo? Il mio rispetto per qualcuno (che esiste, anche se non lo esprimo nella scelta lessicale per alcune mie convinzioni morali) non è condizionato dal suo ruolo sociale, né dal suo conto in banca. Fede si è offeso? Legittimo. Io ho espresso la mia opinione negativa: sta a lui decidere se la cosa lo infastidisce o no - se davvero ritiene che io sia solo un seccatore, cosa glie ne dovrebbe importare? Ma oltre alle offese (che consistono UNICAMENTE nel dare la mia personale valutazione del libro), ho fatto una lunga serie di critiche razionalmente motivate. In base a cosa quelle non sarebbero costruttive? Il fatto che in altre occasioni io sia stato, secondo te o secondo lui, scortese, non toglie il valore di quelle critiche. Che Federico si arrabbi, non mi rivolga la parola e tutto quel che vuole: ma le critiche argomentate non le può ignorare. Se lo facesse, sarebbe un comportamento da bambino di cinque anni: "non mi vuoi bene, e con te non gioco". Andare da Elisa Rosso a dirle "il tuo libro mi ha fatto vomitare" sarebbe una critica sterile. Mandarle dieci pagine di mail con le critiche puntuali al suo libro, e POI dire che mi ha fatto vomitare (come ha fatto una mia amica) NON è una critica sterile. è un giudizio dettagliato e argomentato, ASSIEME a un commento personale. L'autore può anche risentirsi per il commento, ma la cosa importante sono le critiche. Sui tuoi due punti: hai fatto una critica generale? Mah, rispondere a un critico con una dichiarazione sui difetti della critica in generale mi sembra contenere un messaggio implicito piuttosto evidente, ma per carità, poteva essere una coincidenza. Non hai usato termini così offensivi? Per me è irrilevante. A me non importa niente COME dici qualcosa, ma solo COSA dici. Per te è diverso, e ti danno fastidio le parole? Bene, spiegami in base a quale ragionamento oggettivo uno di noi due ha ragione. La morale è relativa. Abbiamo idee diverse di cosa sia un insulto, a quanto pare - nessuno dei due è convinto di aver insultato qualcuno in questo post. Io sono disposto a riconoscere la tua buona fede. Se tu resti convinta di avere la verità finale riguardo a come sia giuso esprimersi, resta pure sulle tue posizioni, comunque.

    CITAZIONE
    Ridi alle sue spalle eccome. Hai scritto che l'hai comprato apposta per ridere di lui e lascia perdere i giochi di parole: dopo le "seghe mentali" e i libri che ti "disgustano" non sei nelle condizioni di fare ironia su un modo di dire, perchè se la mettiamo così lui non è presente MENTRE ridi di lui, quindi lo fai "alle sue spalle". E questo sempre perchè anzichè leggere sezioni le parole con il bisturi...

    Nascondermi dietro le parole? La prima cosa che ho fatto finito bryan è stato venire qui a esporre le mie perplessità. Per non ridergli alle spalle, posso sapere quando dovevo farlo? Prima di leggere il libro - quando potevo solo sospettare che avesse dei difetti? O ridere di un libro non è legittimo e basta, dobbiamo apprezzare incondizionatamente qualunque schifezza ci passi per le mani? Ancora una volta, contesto il concetto che esprimi, non la sua forma. Esporre delle critiche non è ridere alle spalle. E leggere col bisturi è una mia scelta personale. Il libro in ogni caso non mi sarebbe piaciuto: ho fatto in modo di concentrarmi per capire perché

    CITAZIONE
    Comunque, Fede non ha occasioni da perdere con te, non crederti così importante per lui: come ti ho già detto, gli insulti non sono costruttivi per nessuno.

    Quanti capitani d'industria, nel fantasy italiano. Mai nessuno che abbia tempo di occuparsi delle critiche al proprio libro! Gli insulti non sono costruttivi. Ma forse ti è sfuggito il post "sangre y muerte". Ora, la definizione di insulto sarà personale, ma se qualunque critica, per quanto motivata, è un insulto, sinceramente non so più che dire. Non ho mai chiesto a Federico di contestare le mie dichiarazioni personali negative sul suo libro: come farebbe?

    Ma vorrei sapere cos'ha uno scrittore di così importante da fare - in rapporto al proprio lavoro, poi capisco che Federico abbia esami e altri impegni - da trascurare le critiche. Non è un atteggiamento molto positivo, mi sembra. Le critiche lo offendono. Meglio offendersi, o non confrontarsi? è un atteggiamento così illuminato continuare a ripetere per sempre gli stessi errori per dispetto verso i critici?

    CITAZIONE
    Ah, dimenticavo: non mi piace il sangue e non mi piacciono i colpi bassi. Com'è che hai deciso così che qua valgono anche le cose sleali? Fai un po' come credi, tanto io quel che dovevo dirti l'ho detto: non convincerò te e tu non convincerai me, ma continuo a pensare che tu non possa trattare Fede a quel modo. Parlo ai sordi, del resto... pace!

    Ahem. Vedi, pensavo che negli esseri umani fosse connaturata una minima quantità di senso dell'umorismo. Mi sembra così evidente che non voglio davvero spargere del sangue o uccidere qualcuno, da rendere innocuo il titolo "sangre y muerte". Per la verità, da quando sono qui non ricordo di aver insultato qualcuno (dico qualcUNO, non qualcOSA come un libro!) o di aver usato "colpi bassi". (che poi cosa sarebbero? allusioni alla vostra vita sentimentale, non so? Anche volendo, come farei a sferrare colpi bassi?). Erano due battute piuttosto blande riferite al fatto che iniziavo una lunga e spero approfondita contestazione. Se davvero mi immaginavi nell'atto di inseguire federico con una sega circolare per squartarlo, penso che ti sia sfuggito qualche punto fondamentale della discussione!

    CITAZIONE
    Domanda: ma c'è un limite alla lunghezza dei post? Non mi è comparso nulla per ora e mi stupisce un po'. Ce l'ho fatta a finire, incredibile! Niente quote, I'm sorry, ma tanto ho seguito più o meno gli stessi punti.

    Se qualcun altro vuol farsi sbranare faccia pure: a me i colpi bassi piacciono più o meno come le frasi volgari
    Ciao

    Per la questione informatica: non, non penso ci sia un limite, o se c'è è una cosa davvero enorme. Per quotare, prova a scrivere [QUOTE*] e [/QUOTE*] esattamente come ho fatto io tranne l'asterisco (che ho dovuto inserire perché non interpretasse il codice).

    Per la questione colpi bassi e facce sbranate: mah, a me non sembra di aver aggredito nessuno - né avrei interesse a farlo. Non vengo qui per una guerra, solo per una discussione che trovo divertente. Se ti senti aggredita, per carità, ignora questa risposta. Però penso dovresti provare a capire che esistono idee diverse, anche su come si debba discutere. Se provi a esercitare un minimo di elasticità mentale, e togli la questione del tutto soggettiva della volgarità (che poi scusami, ma non mi sembra di essermi espresso precisamente come uno scaricatore di porto - "sega mentale" non ha mai fatto inorridire nessuno che io sappia), ti renderai conto che non sto mordendo nessuno.

    Ciao

    Ugh! A federico: scusa, hai risposto mentre io stavo già scrivendo - e ora è vergognosamente tardi, risponderò presto. Ciao!
     
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  7. Caladan
     
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    CITAZIONE
    ehm, un pò di attenzione sulla faccenda della statistica però, rischiamo di concludere che Twilight è la magna opera del fantasy moderno :S.

    da un certo punto di vista twilight è davvero un capolavoro :D. io sono intimamente convinto che la meyer sotto certi aspetti sia stata un genio :B):.
    e adesso rispondiamo a federico :P. sull'errore di calcolo di probabilità vedo che siamo d'accordo dunque tutto a posto. sulla storia del C4 mi riservo di rispondere in seguito (meglio che mi legga un'altra volta la parte incriminata, non vorrei tirare eresie :D). arrivando poi alla scena del cimitero...

    CITAZIONE
    in un'altra discussione ho provato a spiegarne il senso

    sì, credo di sapere a quale post ti riferisci, ma come giustificazioni non mi avevano molto convinto :wacko:. a tale proposito avevo lasciato appunto un post che esprimeva i miei dubbi (a livello prettamente logico che mi ricordi) su quella scena. comprendo che tu sia mostruosamente incasinato con la scuola al momento, ma se quando avrai tempo vorrai passare a rispondere al post in questione a me farà solo piacere, e così lì potremmo sviscerare l'argomento come merita (il post è datato 4 febbraio 2009 ed è nella sezione "Secondo voi, BRYAN DI BOSCOQUIETO contiene troppe scene erotiche?". così ti evito la fatica di cercarlo ;)).

    CITAZIONE
    Infine, sono d'accordo sul fatto che se un'opera è disprezzata dalla maggior parte della gente bisogna tenerne conto. Tuttavia, per mia grande fortuna, così non è per Bryan. Infatti ho ricevuto molti commenti positivi, entusiastici addirittura... e al di fuori della "Cricca dei Gamberi" ho ricevuto pochi commenti negativi.

    proprio a questo proposito ho fatto un giro su anobii (sito che mi sembra qualificato per un test simile) e ho dato una spulciata ai commenti. sono 23 in tutto, e di 23 (con un giudizio da 1 a 4 stelle) ci sono 11 commenti da una stella (in verità sono 10 ma un commento senza giudizio è tanto negativo che suppongo il soggetto in questione avrebbe dato 1 stella senza esitazione), 4 commenti da 2 stelle, 5 da 3, uno senza voto ma che comunque ha espresso un giudizio nel complesso positivo e 2 commenti del tutto neutri (uno proprio non pare aver letto il libro, l'altro era indeciso). nei commenti da 2 e 3 stelle ci sono (in 3 occasioni mi pare) locuzioni del tipo "considerato che l'ha scritto a 14 anni è un risultato". ora, non vado ad esprimere giudizi complessivi su questa sommaria statistica, ma dire che ci sono pochi giudizi negativi quando quasi la metà dei commentatori di anobii hanno espresso il minimo del voto mi sembra eccessivo (sarei andato a spulciare anche altrove ma l'unica fonte di commenti degna di nota che ho trovato è stata anobii, chiedo venia per non aver trovato un numero di giudizi superiore). detto questo comunque è vero che questo forum ha tanti utenti che hanno apprezzato il libro. è vero che di norma uno a cui non è piaciuto non viene in un forum simile a dirlo (io e selerian immagino che siamo l'eccezione :blink:) ma comunque va tenuto conto che qui i giudizi positivi abbondano. a te la scelta riguardo a cosa pensare sulla questione nel suo complesso.
    in ogni caso però... un libro non può piacere a tutti, qualcuno che non lo gradirà ci sarà sempre, è inevitabile. la cosa importante è tenere conto delle critiche che si ricevono. argomentare quelle che si considerano ingiuste dimostrando che erano immotivate e prendere nota di quelle fondate, così da poter migliorare :).
    io non sono qui per convincere la gente che il libro non è bello, io ho la mia idea in proposito e gli altri hanno la loro. sono venuto a esprimere la mia opinione e porre dubbi che immagino all'autore possano interessare.
    ciao a tutti

    Edited by Caladan - 29/5/2009, 03:01
     
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  8. BlackDalia90
     
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    Solo una precisazione: non mi sono stufata, ma ho il problema di Fede, la maturità quest'anno! Ho scritto quel che pensavo e su quasi tutto quel che hai risposto avrei qualcosa da ribattere ma ho un impegno oggettivo, non ce la faccio, tanto più che non mi piace buttare mezze risposte da cui non si capisce quel che penso e, come avrai notato, se il primo post era lungo le repliche aumentano in maniera esponenziale. Se avessimo dovuto parlarne a voce ok, ti avrei risposto fino allo sfinimento, ma che l'esame non è uno scherzo lo capirai, spero.
    Comunque il topic serve a tutti, no? Se non te ne fosse importato proprio niente non l'avresti aperto, quindi non è una cosa inutile. Quando avrò più tempo passerò magari a concludere il discorso o semplicemente a portarlo avanti, ma ora proprio non ho tempo materiale di scrivere il trattato di tre pagine che mi era venuto in mente. Su un paio di punti, tra l'altro, ti ha già anche risposto Fede...
    Ciao
     
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  9. selerian
     
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    Ups, vero - 1990 ==> esame. Beh, io ogni tanto passo di qui a ricontrollare (almeno finché non finiremo la discussione su "sangre y muerte", poi andrò a infestare qualcun altro immagino). In particolare al momento passo quotidianamente... comunque se hai voglia di continuare, vai pure dopo gli esami che presto o tardi rispondo.

    A fede: in giornata vedo di rispondere anche a te. E se hai voglia di partecipare alla discussione, ovviamente puoi aspettare di aver finito gli esami.

    ciao a tutti
     
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  10. selerian
     
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    Rispondo a Federico - per la replica, poi, fate quando avete tempo.

    CITAZIONE
    Selerian, tranquillo, ho detto che risponderò punto per punto alle tue critiche su "sangre y muerte"

    Ottimo. Non ho certo fretta.

    CITAZIONE
    Dopodiché, non ho intenzione di cacciarti, ti chiedo solo di evitare di spargere nel forum frecciatine del tipo "Bryan mi ha fatto davvero schifo" all'infuori di questa discussione e di "sangre y muerte". Detto ciò, mi fa piacere che persino tu abbia trovato un miglioramento (perlomeno formale) in Bryan 2...

    Ok, rimango in quelle due. Quanto al cambiamento in bryan 2, dal punto di vista formale è abbastanza rilevante. L'azione è descritta in modo più preciso e il POV mi sembra stia fermo. Ci sono altri problemi, ma eventualmente ne discutiamo finita "sangre y muerte"

    Quanto al resto, mi sembra abbia risposto Caladan e lo quoto. Un'unica cosa, in brevissimo: teoricamente è accettabile la spiegazione sul C4, ma mi sembra abbastanza ridicolo pensare che abbiano affidato dell'esplosivo a qualcuno che ne ignora le caratteristiche fondamentali! è come dare una pistola a qualcuno che non sappia che bisogna tirare il grilletto. Comunque le discussione specifiche lasciamole per sangre y muerte, direi.

    Un'ultima cosa: apprezzo che tu abbia risposto qui, e in toni civili. Precedenti esperienze mi avevano reso piuttosto scettico sulla disposizione degli scrittori di discutere le critiche alle proprie opere. Un punto a tuo favore.

    ciao a tutti
     
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  11. bryan4ever
     
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    Selerian ma fatti dire una cosa. Ho saputo che hai detto in una frase tre volte che il libro bdb fa schifo. Ma chi ti credi di essere?!. Se fossi un mod ti bannerei a vita.uuuuuuuuuuuuuu
     
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  12. selerian
     
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    Non c'è alcun modo di dimostrare logicamente che un libro sia bello o brutto. Per me bdb fa schifo, e ho spiegato le motivazioni per cui sono di questa opinione - resto in attesa che qualcuno le contesti, o spieghi in base a quali criteri, evidentemente diversi, giudica i libri.

    Se i moderatori vogliono bannarmi, non ci perderò il sonno, devo ammettere. Ma ho difficoltà a capire cosa ci guadagnerebbero dal non rispondere alle mie critiche.

    saluti
     
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  13. bryan4ever
     
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    Ma fa a *********** selerian, vattene e' meglio per tutti, e per me nn sei degno nemmeno di essere bannato da persone superiori a te. Quindi risparmiagli la fatica e vattene!!!!!!!!!!!!!!!!! Se consideri bdb skifoso, non lo ripetere sempre, e poi per me sei invidioso del talento di Fede, cosa che tu non hai.
     
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  14. Caladan
     
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    è una cosa incredibile, sono appena andato contro a Glorehlen da una parte e mi fate fare marcia indietro a una velocità inverosimile.
    mai sentito parlare di "de gustibus non disputandum est" bryan4ever? se a me piace la pizza e a te no meriti il rogo solo perchè io la penso diversamente su un argomento opinabile come i gusti culinari? azzardati a dirmi di sì e svengo :wacko:.
    che un libro piaccia o non piaccia è la stessa cosa. è questione di gusti (dovuti ad altri fattori e non alle papille gustative ma sempre fattori personali e soggettivi). se a te piace bryan buon per te ma non incazzarti se uno non la pensa allo stesso modo. se vuoi fare una cosa proficua prova a ribattere alle argomentazioni del tuo rivale (almeno a quelle che possono avere un'univoca risposta, che non sono poche). non partire di insulti (coperti da asterischi ma tali restano) perchè uno non è della tua stessa opinione SU UN LIBRO (diavolo, almeno parlassimo della pena di morte :wacko:). se no la discussione si riduce a quella che farebbero i bambini di 6 anni, che non avendo la minima argomentazione per ribattere, partono a dire "ho ragione io, tu sei brutto".
    ciao
     
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  15. bryan4ever
     
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    Scusa Caldan e scusatemi voi utenti, per essere stato volgare.Lo so che ognuno ha i propri gusti, ma dire in un forum che si parla di bdb, e dove l'autore e' presente,
    tre volte in una frase dire " il libro fa schifo", non e' proprio educato.
    comunque volevo chiedervi scusa, e Caladan aspetto una tua risposta, ciauuuuuuuz
     
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26 replies since 26/5/2009, 21:41   313 views
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